L'Isola dei Morti (tedesco: Die Toteninsel) è il titolo più noto di una serie di dipinti realizzati dall'artista simbolista svizzero Arnold Böcklin tra il 1880 e il 1886. Cinque versioni del dipinto sono state realizzate.
Descrizione:
Il dipinto raffigura un'isola rocciosa e cupa immersa in un mare calmo e scuro. Al centro dell'isola si erge un boschetto di cipressi, tradizionalmente associati ai cimiteri e al lutto. Una piccola barca si avvicina all'isola, trasportando una figura ammantata di bianco (presumibilmente Caronte, il traghettatore dell'Ade) e una bara. Scolpiti nelle rocce si intravedono delle aperture, forse loculi per i defunti. L'atmosfera generale è di mistero, solennità e transizione verso l'aldilà.
Versioni e ubicazione:
Influenza e Interpretazione:
L'Isola dei Morti ebbe un'enorme influenza sulla cultura popolare e artistica del XX secolo. Fu ammirata da molti, tra cui Sigmund Freud e Georges Clemenceau, e fu riprodotta in numerose forme, dalle stampe ai modelli tridimensionali. L'immagine è stata interpretata come una rappresentazione della morte, della transizione, del lutto, e del desiderio di pace e di oblio. L'isola stessa è vista come un luogo di rifugio dal dolore e dalle difficoltà della vita. La ripetizione dei cipressi e le aperture nelle rocce amplificano il senso di eternità e di mistero.
Altre informazioni:
Il dipinto ha ispirato opere musicali, letterarie e cinematografiche. Sergej Rachmaninoff compose un poema sinfonico con lo stesso titolo ispirato al dipinto.