Cos'è l'isola dei morti?

L'Isola dei Morti (Die Toteninsel)

L'Isola dei Morti (tedesco: Die Toteninsel) è il titolo più noto di una serie di dipinti realizzati dall'artista simbolista svizzero Arnold Böcklin tra il 1880 e il 1886. Cinque versioni del dipinto sono state realizzate.

Descrizione:

Il dipinto raffigura un'isola rocciosa e cupa immersa in un mare calmo e scuro. Al centro dell'isola si erge un boschetto di cipressi, tradizionalmente associati ai cimiteri e al lutto. Una piccola barca si avvicina all'isola, trasportando una figura ammantata di bianco (presumibilmente Caronte, il traghettatore dell'Ade) e una bara. Scolpiti nelle rocce si intravedono delle aperture, forse loculi per i defunti. L'atmosfera generale è di mistero, solennità e transizione verso l'aldilà.

Versioni e ubicazione:

  • Prima versione (1880): Commissionata da Alexander Günther, ora al Kunstmuseum Basel.
  • Seconda versione (1880): Commissionata da la contessa Marie Berna, successivamente acquistata da Adolf Hitler, ora dispersa. Una fotografia a colori di questa versione era visibile nello studio privato di Hitler presso la Cancelleria del Reich a Berlino.
  • Terza versione (1883): Staatliche Museen zu Berlin, Alte Nationalgalerie.
  • Quarta versione (1886): Museum der bildenden Künste, Lipsia.
  • Quinta versione (1886): Museum of Fine Arts, Boston.

Influenza e Interpretazione:

L'Isola dei Morti ebbe un'enorme influenza sulla cultura popolare e artistica del XX secolo. Fu ammirata da molti, tra cui Sigmund Freud e Georges Clemenceau, e fu riprodotta in numerose forme, dalle stampe ai modelli tridimensionali. L'immagine è stata interpretata come una rappresentazione della morte, della transizione, del lutto, e del desiderio di pace e di oblio. L'isola stessa è vista come un luogo di rifugio dal dolore e dalle difficoltà della vita. La ripetizione dei cipressi e le aperture nelle rocce amplificano il senso di eternità e di mistero.

Altre informazioni:

Il dipinto ha ispirato opere musicali, letterarie e cinematografiche. Sergej Rachmaninoff compose un poema sinfonico con lo stesso titolo ispirato al dipinto.